Un anno fa mi regalarono un libro di Brian Weiss, psichiatra statunitense, famoso per le sue sedute di regressione, nelle quali fa rivivere ai propri pazienti le vite precedenti. Il libro si intitolava “Molte vite, un anima sola“. Ci entrai completamente e dopo il primo ne lessi altri ma non mi bastava…avevo bisogno di un’esperienza diretta.
Passai al setaccio tutto il web e finalmente trovai chi poteva aiutarmi: la Dott.ssa Federica Brambilla, psicoterapeuta e psicologa del benessere. La contattai e fissai la mia prima seduta di regressione.
Fu un’esperienza illuminante e sconvolgente!
In questa intervista parlerò con Federica Brambilla, colei che mi fece rivivere quattro vite passate, legata alla scuola di Weiss ed esperta di ipnoterapia e medicina tradizionale cinese.
Scopriamo insieme il suo prezioso lavoro…
Sin dall’inizio del suo percorso accademico e professionale, ha abbracciato una visione olistica della psicoterapia psicanalitica, affiancandola alla medicina tradizionale cinese. Ci può spiegare in che modo la “storia personale” di un paziente, influisce sul suo inconscio e sul suo corpo?
Si, posso dire che da sempre mi sono appassionata a queste tematiche: energia, mente e corpo grazie al mio primo amore: la Medicina Tradizionale Cinese. Per questa scienza medica, rispettosa della singolarità di ciascun uomo, ad ogni organo corrisponde un’emozione: la rabbia al fegato, la tristezza ai polmoni, la paura ai reni e così via… Le emozioni che scorrono attraverso il Qi (un concetto che in modo grossolano possiamo assimilare al nostro di Energia) connettono il nostro corpo vitale a Cielo e Terra. Da un punto di vista biologico siamo il tessuto di velocissime informazioni energetiche che lavorano e viaggiano simultaneamente a livello chimico e fisico in un corpo che è inserito in un mondo di relazioni anche all’esterno di Sè e che comunica con il suo linguaggio fatto di segni e sintomi, la storia personale di ogni ciascuno. Risvegliare la coscienza di un corpo che parla di Sè e delle sue relazioni è importante perché interrogare il corpo significa interrogare le proprie relazioni dando significato al sintomo per appropriarsi di Sè.
Del suo lavoro, quello che affascina e incuriosisce di più è l’utilizzo dell’ipnosi regressiva: una pratica che trascende il tempo e permette al paziente di rivivere le sue vite precedenti. Le esperienze vissute in una vita passata, possono davvero influenzare quella presente?
Certamente si, esiste una Mente Cosmica la cui memoria ci parla non solo della storia dell’uomo nella sua vita presente ma anche delle sue vite passate: le esperienze che viviamo in un’altra vita e le relazioni che ci stanno più a cuore influenzano il nostro presente e si incarnano nel nostro corpo. Le particelle di karma sono particelle che di vita in vita si incarnano per essere elaborate laddove sono rimaste emozioni e questioni irrisolte: in una vita sola non di tutto si può fare esperienza e non tutto può essere elaborato e dissolto, per questo ciclicamente le situazioni e i vissuti si ripropongono in un altro spazio-tempo: per essere riviste, elaborate ed amate.
Come avviene una seduta individuale di ipnosi regressiva nel suo studio?
La seduta è anticipata da una o due sedute di conoscenza della storia di vita della persona con cui lavoro affinché sia possibile conoscersi, verificare l’idoneità dell’utilizzo di questa tecnica e per fare utili connessioni ed interpretazioni finali con ciò che avviene nel presente. La seduta ipnotica ha una durata variabile perché nel rispetto di quello che emerge è molto importante non interrompere i ricordi, si induce il rilassamento e si procede al viaggio a ritroso nel tempo; si è presenti a se stesso, nella piena coscienza di ciò che sta rivivendo e dialoga con me. Attraverso la visualizzazione e le memorie somatiche si è guidati ad esplorare luoghi, relazioni e memorie antiche. Durante il processo è opportuno accantonare i pensieri che arriveranno dalla mente, lasciar fluire immagini e ricordi liberamente, nella fiducia che l’Anima sa già dove condurci. Voglio anche dire che non tutti hanno un “Io” stabile e ben strutturato per affrontare i traumi di altre vite se non si sono elaborati prima quelli di questa vita. E’ per questo motivo che talvolta, se ne rivedo la necessità, chiedo di fare poche sedute preliminari con lo scopo di liberare il paziente da traumi del presente che ancora lo assillano prima di procedere a lavorare con l’ipnosi. A conclusione della seduta di ipnosi la restituzione consente di condividere ed elaborare ciò che è emerso dal contatto con la nostra Anima.
Quello che il paziente visualizza riguardo la sua vita passata, è un’esperienza unica che lo guiderà per tutta la sua vita o è un “insegnamento” legato al suo immediato presente?
Le vite sono innumerevoli se le Anime sono antiche e non potrebbero arrivare tutte simultaneamente: si presentano una ad una nel momento giusto per portare un insegnamento legato al nodo che ciascuno vive nel presente. E’ sempre utile ampliare lo sguardo su ciò che nel presente stiamo vivendo perché “aprire gli occhi e ad allargare lo sguardo” a un orizzonte più ampio cambia la visione con cui si guardano le cose e quindi il nostro atteggiamento verso di esse. Faccio un esempio più concreto e lo lego a una premessa: è in famiglia prima e con il partner poi che si rivivono i rapporti karmici, ma se si viene in seduta per affrontare un problema nelle relazioni sul lavoro è raro che possano emergere le problematiche che si hanno rispetto alle relazioni karmiche famigliari. Infine se una persona è importante potremmo aver vissuto insieme diverse vite.
La cultura occidentale contemporanea, nonostante sia influenzata e sempre più rivolta alle filosofie orientali, tratta ancora con scetticismo l’argomento reincarnazione. Nel suo libro “Vite passate, Vite quantiche” spiega come la fisica quantistica dia una spiegazione scientifica alla “mobilità” dell’anima e della mente nello spazio-tempo. Nota un’apertura dell’opinione pubblica al riguardo?
Ha colto nel punto: è proprio per questo motivo che ho voluto dare una spiegazione scientifica all’esperienza dell’Anima nello spazio-tempo nel mio libro “Vite passate Vite quantiche”; se per altre filosofie avere diverse vite è insito nella cultura e nella concretezza di usi e consuetudini, darlo per certo in occidente non era pensabile sino a pochi anni fa. Anche a me è successa la stessa cosa: quando ho avuto la mia prima regressione spontanea ed ho rintracciato le connessioni con questa vita sono rimasta sorpresa anche perché sono profondamente Cristiana e ad una prima lettura dei testi sacri questo non è contemplato … da qui è partito il mio percorso alla ricerca di una risposta scientifica alle mie domande ed ho voluto semplificarlo affinché fosse accessibile alla comprensione di tutti. Oggi posso dire che SI, riconosco che l’opinione pubblica si sta maggiormente aprendo a questo tema perché si rende conto che il focus sul presente è limitato o perché le persone si trovano dentro a un percorso di crescita che non prescinde da quello animico-spirituale.
E’ uscito da poco il suo ultimo libro, “Dire addio al Karma di coppia, (“Il tempo separa solo chi non si è mai appartenuto”). Può illustrarci brevemente quanto la comprensione del proprio karma, possa aiutarci a risolvere i conflitti che sorgono nelle relazioni sentimentali?
Questo nuovo libro, che ritengo il più bello fra i miei, ha due sezioni che facilitano la comprensione dei problemi di coppia che sono: la “ferita della coppia” e gli “errori da evitare” nel QUI ed ORA; se tutti riuscissimo ad agirarli il karma si dissolverebbe molto più facilmente. Il partner karmico è una grande e impegnativa opportunità di comprendere qual è la nostra parte dentro ad un conflitto che ripetutamente ritorna a riproporci quali sono gli schemi che agiamo nella nostra coppia e che dobbiamo superare. Accedere a questi schemi significa accedere alle parti negate di noi stessi che spesso automaticamente attribuiamo al partner finendo così per consegnargli in toto la responsabilità dei problemi che stiamo vivendo nella coppia. Appropriarsi di sé, della parte negata di noi stessi, ci consente di muoverci verso il partner in modo più libero e consapevole e se noi cambiamo anche il partner inevitabilmente cambierà. Dico spesso ai miei pazienti che se 1+1=2 e quel primo 1 diventa 2, anche la somma cambierà perché 2+1=3, se noi diventiamo più consapevoli e ci esprimiamo in modo differente, la relazione cambia se il partner si lascia permeare dal nostro cambiamento. Lascio ai lettori nella curiosità di leggere il capitolo su “i 7 passi per sciogliere il karma di coppia” perché per me è più importante farvi comprendere che rivivere le memorie di un amore karmico significa darsi l’opportunità di riconnettersi all’Uno entro noi stessi ed amare l’altro per quello che è veramente; significa andare oltre le resistenze ed incarnare il Vero e Puro Amore. Se si comprende che in questa vita si incarna il ruolo della vittima in coppia ma la regressione evidenzia che nell’altra vita si è stati il carnefice, questo farà sperimentare un’idea differente di sè e si potrà chiarire meglio chi deve perdonare chi e per che cosa, quale direzione prendere su un altro livello di consapevolezza che non siano l’odio e la rabbia.
Un esempio che trovate nel libro è quello in cui Laura sentiva in questa vita di assumere più il ruolo di mamma che di moglie dentro la coppia e si ritrova in una vita passata in Egitto a viversi realmente come mamma di quello che in questa vita era suo marito e a comprendere perché era impensabile lasciarlo: lo aveva abbandonato in fasce. Quando si fa esperienza di altre vite non si vede più la figura in primo piano ma si osserva anche lo sfondo e tutto cambia… la visione di insieme ci fa cogliere il quadro in modo diverso. Per Laura questo ha significato rendersi conto che poteva lasciare la sua vita passata alle spalle e che in questa poteva stare vicina al suo futuro ex marito in modo diverso, perché le Anime si rincontrano sempre e non perdiamo mai davvero le persone che amiamo.
Grazie molte e a te per l’intervista e a tutti coloro che mi leggono.
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